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Malattia parodontale

Parodontite: cosa è?

Il parodonto (dal greco para = intorno; odontos = dente) è definito come un’unità anatomo-funzionale costituita dai tessuti di sostegno del dente. la gengiva, il cemento radicolare, il legamento parodontale e l’osso alveolare.

La malattia parodontale o parodontite è un processo patologico di natura infiammatoria il quale, partendo dal margine gengivale, si estende progressivamente e coinvolge tutti i tessuti che formano il parodonto. Questo stato di infiammazione, nei soggetti geneticamente predisposti, è in grado di ledere l’attacco parodontale che funge da supporto al dente e da barriera al passaggio

di batteri. Conseguentemente provoca riassorbimento dell’osso alveolare e la formazione di un recesso patologico tra gengiva e dente che prende il nome di tasca parodontale. La tasca parodontale si approfondisce gradualmente distruggendo progressivamente i tessuti di sostegno del dente sino alla mobilità dello stesso ed, allo stadio terminale, alla perdita dell’elemento dentario. 

L’infiammazione gengivale è sempre ed unicamente causata dalla placca batterica.

Di seguito riportiamo il documento ufficiale della Società Italiana di Parodontologia sulla diagnosi della Parodontite.

Malattia parodontale - Studio Pelagalli - Centro Odontoiatrico Roma

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Di seguito riportiamo il documento ufficiale della Società Italiana di Parodontologia sulla diagnosi della Parodontite.

LA DIAGNOSI IN PARODONTOLOGIA

Società Italiana di Parodontologia (SIdP) Responsabili del progetto: Francesco Cairo, Antonio Carrassi, Sergio De Paoli, Mario Roccuzzo, Leonardo Trombelli

Introduzione

L’insieme dei tessuti di supporto del dente o parodonto comprende gengiva, legamento parodontale, cemento radicolare e osso alveolare. Le malattie parodontali sono un gruppo eterogeneo di patologie che possono colpire il parodonto. In genere si distinguono le gengiviti, che colpiscono solo i tessuti marginali, e le parodontiti, che invece coinvolgono anche i tessuti profondi (osso alveolare e legamento parodontale). Le gengiviti interessano la gengiva marginale e sono caratterizzate da arrossamento del margine gengivale, edema, sanguinamento al sondaggio e, talvolta, aumento di volume gengivale. Sono completamente reversibili con il trattamento e possono precedere l’insorgenza della parodontite.

Le parodontiti sono un gruppo di patologie caratterizzate dalla distruzione dell’apparato di supporto dei denti. Clinicamente si manifestano con perdita di attacco e di osso, formazione di tasche e talvolta formazione di recessioni.

Il segno patognomonico di parodontite è rappresentato dalla perdita di attacco parodontale, che corrisponde alla somma di tasca e recessione. La distruzione dei tessuti di sostegno dei denti causata dalla progressione della parodontite è irreversibile. La configurazione del difetto osseo può influenzare il potenziale rigenerativo della lesione stessa.

Le parodontiti sono un tipo di malattia parodontale associata a placca batterica. Sono patologie croniche e multifattoriali causate da un’infezione opportunistica con presenza di batteri gram negativi anaerobi. La popolazione batterica parodontale è organizzata in forma di biofilm che aderisce intimamente alla superficie dentale (Socransky et al. 1992). La perdita di tessuto osseo alveolare e/o tessuti molli rappresenta la caratteristica clinica principale delle parodontiti. 

La diagnosi parodontale con la valutazione dell’eventuale estensione e gravità delle lesioni è decisiva nella pratica clinica oltre che un obbligo medico legale. La letteratura scientifica ha infatti dimostrato che la progressione delle malattie parodontali non adeguatamente trattate rappresenta la principale causa di perdita dentaria nei soggetti adulti (Loe et al. 1992).

L’impatto della parodontite nei nostri pazienti è inoltre aumentato dalla potenziale associazione con diverse malattie sistemiche. Negli ultimi anni, infatti, numerosi studi hanno riportato una relazione fra la parodontite e diverse malattie sistemiche fra cui l’aterosclerosi e le sue complicanze, il diabete e le nascite di neonati sottopeso (Mustapha et al. 2007).

PERIODONTAL SCREENING AND RECORDING (PSR)

La SIdP (Società Italiana di Parodontologia) consiglia di eseguire un test di screening diagnostico su tutti i pazienti. Questo test consente di differenziare in maniera veloce i pazienti malati dai sani. Ai pazienti affetti da parodontite sarà consigliata una successiva valutazione parodontale approfondita per identificare la tipologia e la gravità della malattia, mentre negli individui sani saranno rinforzate le norme di prevenzione. Questo test (PSR, Periodontal Screening and Recording), messo a punto dall’Accademia Americana di Parodontologia, consente di differenziare con facilità lo stato di salute parodontale in maniera rapida ed efficace, evitando un inutile spreco di risorse umane ed economiche (Salvi et al. 2008).

È comunque importante rilevare che la maggior rapidità del PSR non è fondata su un ridotto esame del paziente, ma su una registrazione semplificata dei rilievi clinici. Con il PSR, infatti, si esplorano tutti i siti di tutti gli elementi dentali con una sonda parodontale, dopo aver completato i rilievi anamnestici.

Vantaggi del PSR

PSR è un esame obiettivo completo dei tessuti parodontali con un’importante valenza clinica, molto semplice da eseguire, molto rapido (richiede dai 3 ai 5 minuti), poco costoso e non invasivo.

Queste caratteristiche ne fanno un metodo di registrazione dei parametri parodontali conveniente e facile da applicare in tutte le realtà cliniche e su tutti i pazienti, con il grande vantaggio di incrementare la tutela della salute dei pazienti e la tutela della professionalità dei dentisti. Il PSR però deve essere integrato con una valutazione parodontale approfondita sempre per quei pazienti positivi allo screening.

LA VALUTAZIONE PARODONTALE APPROFONDITA

La visita parodontale si compone dei seguenti elementi; 

a. anamnesi,
b. esame obiettivo,
c. esami radiografici,
d. esami di laboratorio.

a. L’anamnesi medica e dento-parodontale può far emergere la presenza di una serie di elementi che influenzano l’insorgenza e la progressione delle parodontiti in termini di fattori o indicatori di rischio malattia. I fattori di maggior interesse sono: 

  1. fumo di sigaretta 
  2. assunzione di alcuni farmaci (ciclosporine, calcio antagonisti, anticonvulsivanti); 
  3. malattie sistemiche come il diabete o altre patologie ereditarie acquisite che alterano la risposta immunitaria; 
  4. condizioni di stress, obesità o stili di vita poco salutari, come vita sedentaria, abitudini alimentari scorrette e consumo di alcool. 
  5. familiarità per le parodontiti: alcune forme di malattia come le parodontiti aggressive si associano ad una tipica familiarità. 
  6. modificazioni ormonali, quali quelle legate alla pubertà e alla gravidanza.

b. L’esame obiettivo si basa sull’osservazione e ispezione dei denti, dei tessuti gengivali e mucosi parodontali, su l’accurata valutazione dell’igiene orale del paziente e sul sondaggio parodontale. In particolar modo, l’osservazione e l’ispezione consentono di annotare la formula dentale, la posizione degli elementi dentari, lo stato generale dei tessuti molli e ogni altra caratteristica ritenuta rilevante per il processo diagnostico. Inoltre, sono valutate in linea generale le condizioni d’igiene orale, indicative per capire il tipo di malattia parodontale e i successivi miglioramenti da parte del paziente nelle manovre di igiene domiciliare.

Il sondaggio parodontale è però la manovra clinica essenziale per la raccolta di tutti i parametri clinici parodontali. Il sondaggio si esegue con la sonda parodontale, strumento millimetrato standardizzato, che deve essere inserito fra dente e gengiva con la corretta angolazione e spinto con una forza di circa 25-30 grammi fino a raggiungere il fondo del solco o tasca. La sonda permette di misurare la profondità delle tasche parodontali e delle recessioni, di individuare il coinvolgimento delle forcazioni, di rilevare la presenza di sanguinamento al sondaggio e la presenza di tartaro e restauri debordanti in sede sub-gengivale. 

Il sondaggio deve essere eseguito facendo scorrere la sonda lungo tutta la circonferenza di ogni elemento dentale: questo è molto importante poiché le parodontiti possono causare distruzioni di differente entità nei diversi siti di ogni dente o causare lesioni solo su un sito di un singolo elemento dentale.

CLASSIFICAZIONE DELLE MALATTIE PARODONTALI

Nel 1999 l’American Academy of Periodontology (AAP 1999 a e b) ha promosso un meeting scientifico internazionale per la definizione della nuova classificazione delle malattie parodontali. La nuova classificazione non è più basata sull’età di presentazione della malattia ma su una serie di criteri diagnostici clinici, radiografici e di laboratorio.

In linea generale si distinguono 8 possibili condizioni e malattie parodontali (Armitage 1999):

  1. Malattie gengivali
  2. Parodontite cronica
  3. Parodontite aggressiva
  4. Parodontite come manifestazione di malattie sistemiche
  5. Malattie parodontali necrotizzanti
  6. Ascessi parodontali
  7. Parodontiti associate a lesioni endodontiche
  8. Deformità e condizioni acquisite o di sviluppo

Nell’ambito specifico delle parodontiti si distinguono 4 tipi di malattie parodontali.

Parodontite Cronica

La parodontite cronica è la forma più frequente fra le parodontiti. E’ più frequente negli adulti, ma può presentarsi anche nei bambini La quantità di distruzione ossea è proporzionata alla quantità di tartaro presente. Il profilo microbiologico è più vario E’ sempre presente il tartaro sottogengivale Il livello di progressione è lento/moderato Si associa a fattori modificatori come il fumo e lo stress.

Le forme croniche possono essere suddivise in base alla sua estensione e gravità facendo riferimento alla perdita di attacco clinica media (CAL).

Parodontite aggressiva

Caratteristiche comuni delle parodontiti aggressive (fattori che devono essere necessariamente presenti) sono (AAP 1999b): assenza di malattie sistemiche rapida progressione con distruzione ossea familiarità per la malattia.

Fattori secondari per l’identificazione della malattia (cioè che possono essere presenti) sono: Quantità di placca e tartaro ridotta rispetto alla quantità di distruzione ossea Elevate quantità di Aggregatibacter; in alcuni casi, P. gingivalis può essere elevato. Anomalie della linea dei polimorfonucleati Iperreattività dei macrofagi Rapida progressione della malattia che si può arrestare spontaneamente Nell’ambito della forma aggressiva si distinguerà una forma localizzata ed una generalizzata. 

La forma localizzata presenta Insorgenza durante la pubertà Localizzazione ai molari e gli incisivi Elevata risposta anticorpale agli agenti infettivi.

Con il termine “Parodontite aggressiva” sono oggi identificate patologie una volta denominate parodontite rapidamente progressiva, parodontite a esordio precoce o parodontite giovanile.

Parodontite associate a malattie sistemiche

In questo gruppo sono identificate tutte le malattie parodontali associate a malattie sistemiche, in particolar modo quello che determinano una riduzione della risposta immunitaria del paziente. Esempi di questo tipo sono:

  • Parodontiti associate a disordini ematologici come neutropenia o leucemia
  • Parodontiti associate a malattie genetiche come la sindrome di Down o quella di Papillon-Lefevre.

Malattie parodontali necrotizzanti

Le malattie parodontali necrotizzanti si associano ad una tipica necrosi dei tessuti parodontali, con dolore spontaneo, alitosi e spesso febbre. Si distinguono:

  • Gengivite ulcero-necrotica 
  • Parodontiti ulcero-necrotiche

CONCLUSIONI

Le parodontiti sono la principale causa di edentulismo nella popolazione. Numerosi studi dimostrano come siano in grado di interagire con diverse malattie sistemiche come l’aterosclerosi e il diabete. La corretta diagnosi delle parodontiti è perciò fondamentale per l’impostazione di un corretto piano di trattamento e per migliorare la qualità di vita dei nostri pazienti.

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